La sedia, indubbiamente, è il mobile più difficile da costruire; infatti esige particolari accortezze da parte sia del progettista che del costruttore.

Il primo perché, pur obbedendo ai dettami dell’estetica, deve tenere in notevole conto la statica costruttiva in armonia con le comodità che deve offrire al corpo umano questo importante mobile.

Il secondo perché deve collegare, con la massima razionalità tecnica, i vari elementi del mobile in modo che risulti sufficientemente robusto e durevole.

Qui non è superfluo fare un breve accenno alle seggiole dei secoli passati per rilevare che questi mobili, dalle forme per lo più massicce e spesso irrazionali, non mettevano certo in difficoltà la perizia tecnica dell’artigiano, perché gli spessori dei vari elementi offrivano vasto campo ai più robusti collegamenti.

In questi tipi di sedie l’eleganza è fattore basilare; eleganza che però, in nessun caso, deve andare a detrimento della robustezza. Al contrario degli antichi, oggi prevale la tendenza “al troppo sottile” e, per quanto si usino essenze forti, non sempre si riesce ad ottenere l’indispensabile saldezza dell’assieme.

Perciò non bisogna esagerare in considerazione che ogni elemento della seggiola, senza distinzione, è sollecitato, in misura più o meno sensibile, dal peso del corpo umano, sollecitazione che è aggravata dai movimenti del corpo stesso, movimenti spesso rapidi ed energici.