II crine animale, usato per imbottiture e per confezionare materassi e cuscini, proviene dalla tosatura dei cavalli, dei buoi, dei bufali ed altri quadrupedi. Il più usato da noi è il crine di cavallo, tolto dalla coda e dalla criniera. Esso, dopo la tosatura, viene lavato a caldo per la sgrassatura, disinfettato e attorciglia-to. È molto elastico: sarebbe ottimo, come si faceva anticamente, usarlo integralmente e totalmente per l’imbottitura delle sedie e poltrone.
Il notevole costo lo vieta ed allora si sovrappone ad altro materiale meno pregiato. È consigliabile che il crine sia di buona qualità, ben disinfettato e sgrassato, perché siano distrutti quei vermi che molto facilmente vi si annidano e che procurano noie al tappezziere e danni ai manufatti. Il crine deve essere conservato in luogo asciutto e sano, magari cosparso di pepe per allontanare la formazione delle tarme. In commercio esistono crini mescolati con altri peli non di cavallo, oppure con qualche sostanza vegetale. Il crine animale si usa anche per la tessitura di stoffe soprattutto adatte per carrozzeria e si usa anche per formare pannelli elastici impastati con gomma.